La preghiera del Credo

Il Credo è una dichiarazione della professione di fede della Chiesa, principalmente ad uso liturgico, nel quale viene esplicato per l’appunto ciò in cui si crede.

Esistono nella prassi liturgica due formule del Credo, più una terza che non viene quasi più usata durante i Culti, ma che fa comunque parte degli insegnamenti della Chiesa ed è anche contenuta nel Liber Concordiae.

Queste tre formule sono:
  •     Credo Apostolico;
  •        Credo Niceno-Constantinopolitano;
  •        Credo Atanasiano.


Vediamo quindi nel dettaglio tutte e tre le formule del Credo.

Credo Apostolico:

questa versione del Credo, utilizzata ancora oggi nei Culti Luterani, compare già nel IV sec. in una lettera che Ambrogio di Milano scrive al suo amico Papa Siricio riguardo ad un Sinodo di Vescovi tenutosi a Milano.

 A questa formula del Credo è da sempre stata attribuita un’origine apostolica e nei primi secoli del cristianesimo era ritenuta così sacra da non poter essere messa per iscritto, ma solo imparata a memoria.

Ecco il testo:

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo Figlio unigenito, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi, il terzo giorno resuscitò dai morti, salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente. Di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Io credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cristiana, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei morti e la vita eterna. Amen.

Credo Niceno-Costantinopolitano:

questa versione del Credo, utilizzata anch’essa nei Culti Luterani odierni, viene creata, nella prima forma, probabilmente partendo dal Credo Apostolico, durante il Primo Concilio di Nicea (325) nella forma definita del “Credo Niceno” e poi risistemato nel Primo Concilio di Costantinopoli (381) nella versione definitiva detta “Credo Niceno-Costantinopolitano”.

La versione utilizzata dalla Chiesa Luterana è quella delle Chiese d’Occidente (non solo Luterane quindi) che a differenza di quella delle Chiese d’Oriente mantiene l’espressione “Dio da Dio” tipica della prima versione del 325 e l’aggiunta del IX sec. dell’espressione “e dal figlio” detta anche “Filioque” che sarà uno dei fattori scatenanti che poi nel 1054 porteranno la Chiesa a dividersi tra Oriente e Occidente nel “Grande Scisma”.

Ecco il testo:

Noi crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Noi crediamo in un solo Signore, Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo. E per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine. Crediamo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Crediamo la Chiesa, una santa cattolica(*) e apostolica. Professiamo un solo Battesimo per il perdono dei peccati, aspettiamo la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

(*) = il termine “Cattolica” è da intendersi nella sua accezione originale e quindi con il significato di “Universale” e non di “Chiesa Romana”.

Credo Atanasiano:

Questa versione del credo, più rara, meno conosciuta e non usata quasi più per niente all’interno dei Culti Luterani è stata attribuita per secoli ad Atanasio d’Alessandria, anche da Chiese non Luterane ed è presente anche nel Liber Concordiae.

Già dal XVII sec., però, molti teologi, studiosi e critici, sia luterani che non, non sono d’accordo con questa attribuzione, perché innanzitutto Atanasio scriveva in greco e il testo originale è in latino, ma anche perché menziona tutta una teologia più simile a quella di Ambrogio da Milano e quindi tipica del Cristianesimo d’Occidente più che di quello d’Oriente (come la presenza del “Filioque”) e non nomina tutte quelle cose che erano importanti per Atanasio a livello teologico; inoltre, pur godendo Atanasio in Oriente, di enorme rispetto e venerazione, pur studiando tutti i suoi testi, questa versione del Credo è praticamente sconosciuta.

Questo testo è tuttavia significativo per la dottrina trinitaria anche contro le dottrine dell’arianesimo.

Ecco il testo:


Chiunque voglia salvarsi, deve anzitutto possedere la fede universale, colui che non la conserva integra ed inviolata perirà senza dubbio in eterno. La fede universale è questa: che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità. Senza confondere le persone e senza separare la sostanza. Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio ed altra quella dello Spirito Santo. Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, con uguale gloria e coeterna maestà. Quale è il Padre, tale è il Figlio, tale lo Spirito Santo. Increato il Padre, increato il Figlio, increato lo Spirito Santo. Immenso il Padre, immenso il Figlio, immenso lo Spirito Santo. Eterno il Padre, eterno il Figlio, eterno lo Spirito Santo e tuttavia non vi sono tre eterni, ma un solo eterno. Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, ma un solo increato e un solo immenso. Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente lo Spirito Santo e tuttavia non vi sono tre onnipotenti, ma un solo onnipotente. Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio e tuttavia non vi sono tre dei, ma un solo Dio. Signore è il Padre, Signore è il Figlio, Signore è lo Spirito Santo e tuttavia non vi sono tre Signori, ma un solo Signore. Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore, così la religione universale ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori. Il Padre non è stato fatto da alcuno, né creato, né generato. Il Figlio è dal solo Padre, non fatto, né creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio, non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente. Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri, un solo Figlio, non tre Figli, un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi e in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore, ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali. Cosicché in tutto, come già detto prima, va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità. Chi dunque vuole salvarsi, pensi in tal modo della Trinità. Ma per l'eterna salvezza è necessario, credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo. La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo. È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre. Perfetto Dio, perfetto uomo, sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana. Uguale al Padre secondo la divinità, inferiore al Padre secondo l'umanità e tuttavia, benché sia Dio e uomo, non è duplice ma è un solo Cristo. Uno solo, non per conversione della divinità in carne, ma per assunzione dell'umanità in Dio. Totalmente uno, non per confusione di sostanze, ma per l'unità della persona. Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, così Dio e uomo sono un solo Cristo. Che patì per la nostra salvezza, discese agli inferi, il terzo giorno è risuscitato dai morti. É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti. Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi e dovranno rendere conto delle proprie azioni. Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno. Questa è la fede universale e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente. Amen.

(Apostoli riuniti in preghiera con Maria mentre recitano il Credo Apostolico, dettaglio dell'abside della Chiesa Bizantina di Santa Sofia e Santo Stefano, XIV sec., Soleto (LE))


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