L’idea generale che si riscontra nel mondo Luterano circa l’ambiente
è quella che l’uomo, secondo la Bibbia, è chiamato a prendersi cura della
creazione di Dio attraverso il dominio che Egli stesso gli ha dato e non come
spesso avviene, che, abusando di questo dominio si finisce per causare danni
ambientali, ridurre la biodiversità, esaurire le risorse o influire
negativamente sui cambiamenti climatici. Si è quindi chiamati a vivere nella
creazione in modo sostenibile e secondo la volontà di Dio.
Anche nell’ultima Assemblea della Federazione Luterana
mondiale a Windhoek, in Namibia, si è parlato di ambiente, con un dibattito
attorno ad un tema chiave: “il Creato non è in vendita”; qui Martin Kopp,
responsabile della giustizia climatica per conto della Federazione Luterana
mondiale e che ha partecipato anche al COP21 su clima del 2015 di Parigi, ha
ribadito come la società umana e più in generale la vita stessa sulla Terra
rischiano di crollare e che è necessario rinnovare il nostro pensiero e la
nostra economia, anche perché non ci può essere alcun benessere per noi su un
pianeta morto!
Come lui ci ricorda bisogna cambiare la nostra economia,
alcuni potranno chiedersi cosa centra l’attuale economia con l’ambiente, ma
purtroppo quando gli allevamenti intensivi inquinano più dello smog delle auto,
per produrre dei giocattoli che siano competitivi si inquinano paesi in via di
sviluppo o per produrre altri prodotti si distruggono le foreste, tutta questa
insostenibilità deriva proprio dall’economia!
A volte è facile per noi dimenticarci di quel passo del
Vangelo di Matteo in cui Gesù ci dice che non si possono servire due padroni, o
si serve Dio o Mammona (dove Mammona sta ad indicare la ricchezza materiale esaltata, in pratica quello che noi oggi
definiamo popolarmente come il “dio denaro”) serve quindi un cambiamento concreto
nel nostro stile di vita, dove non dobbiamo vivere nel pieno del consumismo e
sprecare a più non posso, ma nella sostenibilità e nel rispetto per l’ambiente
nel quale viviamo.
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