Pietro Paolo Vergerio, importante teologo italiano della
Riforma e contemporaneo di Lutero, nacque nel 1498 a Capodistria, nella
Repubblica di Venezia (oggi in Slovenia).
Nel 1524 si laureò in giurisprudenza a Padova e due anni
dopo si sposò, ma a causa della morte prematura della moglie si spinse verso la
vita ecclesiastica nella Chiesa Cattolica.
Da Cattolico fece carriera così velocemente che la Chiesa
Romana lo spinse a cercare di promuovere un Concilio tra Cattolici e Luterani che
ponesse fine alla divisione, a tal punto che Vergerio entrò, invano, in
contatto con lo stesso Lutero che non voleva ritrattare la sua Fede a vantaggio
del credo Cattolico.
Nonostante non fosse riuscito ad ottenere i risultati che
doveva dalle sue missioni, Papa Paolo III lo premiò, inizialmente, col titolo
di Vescovo di Modruš ed in seguito, col titolo di Vescovo di Capodistria, la
sua città natale.
Nel 1540 scrisse il trattato “De unitate et pace ecclesiae”,
ma fu incolpato da molti di aver dato troppe concessioni ai Luterani e così
decise di ritirarsi e di proseguire con gli studi sulla Riforma.
È in questo periodo che con i continui contatti col mondo
Luterano e con lo stesso Lutero in persona, inizia ad accettare le idee della
Riforma insieme al fratello Gianbattista, vescovo Cattolico di Pola.
Non appena Vergerio col fratello iniziarono a diffondere,
nelle loro Diocesi, il Credo della Riforma, furono indagati dall’Inquisizione e
nel 1546 furono ufficialmente denunciati all’Inquisizione di Venezia.
Nonostante Vergerio fosse stato rilasciato, fu escluso dal
Concilio di Trento con la scusa che non era stato ufficialmente assolto.
Nonostante ciò, lui continuò a diffondere le idee della
Riforma e fu nuovamente citato per comparire davanti al Tribunale dell’Inquisizione
di Venezia, ma questa volta abbandonò l’Italia e quando avvenne il processo,
senza di lui, fu condannato per eresia, fu emanato un mandato d’arresto nei
suoi confronti e fu deposto dalla carica vescovile.
Vergerio nel frattempo se n’era andato a Chiavenna,
all’epoca nel Cantone svizzero dei Grigioni, oggi in Italia (in provincia di Sondrio)
ed in seguito divenne pastore di Vicosoprano, nella Svizzera Italiana.
Nel 1549 pubblicò un Catechismo Luterano col nome
“Institutione Christiana”, nel 1550 pubblicò i “Dodici Trattatelli” nei quali
riassunse il suo credo e in quello stesso anno si trasferì a Sondrio fino al
1553, anno nel quale, su invito del Duca Cristoforo di Württemberg, si recò da
lui per diffondere le dottrine Luterane nell’area.
Tra il 1555 e il 1556
entrò in contatto con i Luterani sloveni e croati e grazie a lui in un solo
anno furono pubblicati quattro libri sulla Riforma in lingua slovena ed uno in
lingua croata.
Negli ultimi anni di vita continuò l’opera di diffusione
della Riforma producendo anche una vasta bibliografia, fino al 1565, anno nel
quale morì a Tubinga.
Ritratto di Pietro Paolo Vergerio.
Commenti
Posta un commento